Rendere la nostra casa più sicura, più protetta, per noi e per i nostri ospiti, non è poi così dispendioso come lo si immagina. Ad aiutarci ci viene incontro la detrazione per le porte blindate del 2020. Ecco tutto ciò che c’è da sapere, dai documenti da presentare al modello di porta sa scegliere!
Di sicurezza se ne è molto parlato in questi ultimi anni e il governo italiano è intervenuto per aiutare il contribuente a rendere più sicura la propria casa grazie a degli incentivi fiscali. Uno di questi è quello per le porte blindate, relativo non solo all’acquisto della porta in sé, ma anche alla sua installazione.
Acquistare una porta blindata è infatti una spesa onerosa, ma dobbiamo sapere che ci sono ben tre incentivi fiscali ai quali possiamo fare affidamento in dichiarazione dei redditi, per poter ammortizzare il costo. Questi sono:
- Bonus ristrutturazioni
- Ecobonus
- Bonus sicurezza
I primi due li abbiamo già visti in altri articoli, mentre approfondiamo un attimo il bonus sicurezza. Grazie ad esso possiamo andare a coprire il 50% (fino a un massimo di 96.000 €) della nostra spesa, per tutto ciò che potrebbe andare a rendere più sicura la nostra casa. Questo comprende non solo le porte blindate, ma anche gli antifurti, impianti di videosorveglianza, inferriate, cancellate, etc…
Porte blindate: quale modello scegliere
Iniziamo col dire che tutte le porte blindate sono inserite all’interno di un sistema a sei classi che ne determina la sicurezza, in base all’impiego della forza (o dei macchinari) necessaria a scassinarla. Nella prima classe, la più bassa, sono inserite le porte resistenti soltanto alla forza fisica. In sesta classe troviamo invece le più resistenti, che per essere scassinate necessitano di attrezzature elettro-meccaniche ad alta potenza.
Il modello in sé non è quindi tanto da scegliere in base al colore o allo stile, ma primariamente in base alla sua classe di sicurezza. Sarà un rivenditore specializzato ad aiutarci poi nella scelta, fornendoci una scheda tecnica della porta e di tutte le sue qualità.
Come funziona la detrazione
La spesa sostenuta viene messa in detrazione al momento della dichiarazione dei redditi, diviso in dieci rate annuali di pari importo. Questo significa che se la porta viene acquistata e installata nel 2020 e il suo costo pagato per tutto l’anno solare, potrà essere messa in dichiarazione nell’anno fiscale del 2021, con una quota pari a un decimo dell’importo totale.
L’importo viene portato in detrazione fino a capienza IRPEF, ovvero l’imposta lorda dovuta dal contribuente allo Stato.
Facendo un esempio: un contribuente che ha capienza IRPEF pari a 8.000€ a fronte di una rata annuale di 9.600€ per il lavoro realizzato, otterrebbe un rimborso pari proprio a 8.000€.
Documenti e pagamenti
Il pagamento deve essere effettuato mediante bonifico parlante, postale o bancario, nel quale devono essere presenti:
- Numero, data e importo di ogni fattura
- Codice fiscale del beneficiario della detrazione
- Causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
- Codice fiscale o partita iva del venditore/installatore della porta
Una volta fatti tutti i pagamenti, ci sono alcuni documenti da conservare, per poterli poi presentare al CAF o al professionista a cui ci rivolgeremo per fare la dichiarazione dei redditi:
- Ricevuta del bonifico
- Documentazione di addebito sul conto corrente
- Fatture di acquisto riportanti la natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti.
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